Gialli in gioco

Gialli in gioco: Golden Fox colpisce ancora

Dopo aver introdotto il genere del giallo nelle ore di antologia della professoressa Risatti, il 25 gennaio noi ragazzi della 2A della SSPG di Dro abbiamo sperimentato una nuova attività in cui dovevamo investigare su un furto, contenuto nel gioco da tavolo “Gialli in gioco”, accaduto a “Villa la Gioia” insieme all’investigatore  Volponi. 

Golden Fox, il ladro la cui identità è sconosciuta, ha rubato un diamante, il Fiore della Roccia, a Patrizia Pietri, una donna che ama le api in compagnia dei suoi due cani che la seguono dappertutto. Ma chi sarà mai questo astutissimo ladro, Golden Fox? Nessuno è entrato o uscito dall’Hotel e i sospettati erano: Paolo e Magda Caramelli, Daniel Fortebraccio, Tania Brill, Zoe de Nobilis, Patrizia Pietri, Do yoon kim, Signora Rigidini, Fabio Goggia e  Fulvia. 

Grazie ai diversi indizi contenuti nel gioco, ogni gruppo ha ipotizzato chi fosse il ladro fra i sospettati, motivando la scelta  alla classe. Nel gioco c’erano tanti indizi come articoli, SMS in codice e interrogatori. È stato particolarmente difficile ma super divertente!

Nelle ore di produzione scritta  abbiamo poi ideato le tracce sul nuovo genere del giallo. La professoressa proponeva una sua idea e noi la aiutavamo a inventare i nomi dei personaggi, i luoghi e gli orari. Ecco le nostre due tracce: 

  • In 2A si è verificato un furto: durante l’intervallo sono scomparse le chiavi dell’armadio. La prof.ssa Frisetti decide di riunire tutti gli studenti in palestra. Soltanto tu con le tue doti di investigatore riuscirai a smascherare il colpevole.
  • Questa mattina alle 7:23 nel piazzale della scuola, è stato ritrovato senza vita Roberto, il nuovo bidello. La prof.ssa Borghi, terrorizzata, decide di chiamare il detective Williams. In terza persona narra le indagini e il loro sviluppo.   

Per casa abbiamo sviluppato le tracce sul quaderno, abbiamo poi selezionato i testi migliori leggendoli in classe tutti insieme tra una risata e l’altra. Li abbiamo infine stampati e appesi fuori dalla porta. Fermatevi pure a leggerli!

Le giornaliste della 2A Cemin E. e Benamati A.

 

Il povero bidello

Roberto era disteso nel piazzale davanti all’entrata. Aveva un grande cacciavite dal manico rosso che gli spuntava dal petto e tutto intorno a lui c’era una pozzanghera di sangue. Aveva gli occhi chiari sbarrati e la bocca spalancata come se avesse urlato prima di morire. La prof.ssa Borghi era terrorizzata, non poteva credere a quello che era successo. Disse alle bidelle di far entrare tutti gli alunni dalle porte sul retro: nessuno doveva vedere il cadavere. Poi telefonò al detective Williams che abitava vicino alla scuola.

Alle 8.03 il detective era già nel piazzale ad osservare il cadavere. Il signor Williams era un uomo di media statura, con pochi capelli grigi e un paio di occhialini rotondi. Portava un soprabito beige e teneva in mano una penna e un blocchetto per gli appunti. 

“Quando è stato rinvenuto il cadavere?” chiese alla prof.ssa Borghi.

“Alle 7.23” rispose Borghi che ancora tremava dallo spavento.

“Lavorava qui?”

“No, è il nuovo bidello. Si chiama Roberto Mortini. Era il suo primo giorno di lavoro”

“Qualcuno lo conosceva?”

“Sì. Le nostre due bidelle! 

“Voglio parlare con loro. Una alla volta.”

“Certo. Le chiamo subito. Potete incontrarvi nel mio ufficio.”

Arrivò la bidella Maria. Era una ragazza giovane, piccolina, con un viso molto dolce. Truccata e in perfetto ordine. Indossava la divisa grigia e il detective notò che la tasca destra in fondo era un po’ scucita. 

“Da quanto conosceva il sig. Mortini?” chiese Williams.

“Da almeno 5 anni. Siamo usciti alcune sere con altri amici. C’era anche la mia collega Tamara” 

“Mortini aveva dei nemici?”

“No, era simpatico e piaceva a tutti”

“Era sposato?”

“No, ma era gentile con tutte le donne” 

“Piaceva anche a voi?”

“Per me era troppo alto e vecchio, ma alla mia collega Tamara piaceva molto.”

“Ha parlato di Mortini con qualcuno?”

“Sì, ne abbiamo parlato con il tecnico. Lui continuava a farci domande, soprattutto a Tamara perché con lei ha più confidenza. Anzi, secondo me lui è innamorato di Tamara, ma non l’ha mai detto. Era molto curioso. Anche il suo sembrava un interrogatorio come questo.”

“Bene, può andare. Mi mandi la sua collega”

Tamara entrò in ufficio. Era una donna alta, avrà avuto 50 anni. Aveva i capelli corti, spettinati, come se non avesse avuto il tempo di pettinarsi. Aveva delle belle unghie con lo smalto, ma quelle dell’indice e del medio della mano destra erano spezzate.

Il detective le fece le stesse domande e lei rispose in modo simile a Maria.

Aggiunse che Mortini era un uomo affascinante e se le avesse chiesto di sposarlo avrebbe accettato subito. 

Alla fine Williams fece un giro della scuola, poi convocò Borghi e le disse: “So chi è il colpevole e so qual è il movente” e cominciò a spiegare.

“Maria aveva la tasca scucita, come se avesse tenuto un oggetto appuntito, ad esempio il cacciavite che è l’arma del delitto. Lei però non ha un movente. Ha detto che Mortini era troppo vecchio e alto per lei.

Tamara aveva tutti i segni di una lotta: capelli spettinati, unghie rotte. Ma era innamorata di Mortini, non l’avrebbe mai ucciso.”

“Ma allora chi è il colpevole?” chiese la prof.ssa Borghi.

“il tecnico, ovvio”

“Il tecnico?” chiese Borghi sbalordita.

“Certo, ho controllato. Nel suo ufficio tutti gli strumenti di lavoro sono ordinati. I cacciavite hanno tutti il manico rosso e c’è uno spazio vuoto tra loro: ne manca uno, l’arma del delitto. Il tecnico ha ucciso Mortini  perché era geloso di lui. Il movente è la passione. Non poteva tollerare che arrivasse a scuola un uomo che rischiava di portargli via il grande amore della sua vita”

“Quale amore?” chiese Borghi che non capiva.

“La bidella Tamara!”

Così il tecnico fu arrestato, l’ambulanza portò via il corpo di Roberto e Maria e Tamara dovettero usare la candeggina per togliere le macchie di sangue dal piazzale.

Autore: Leon