Alla scoperta delle “patamacchine”

Cosa sono le "patamacchine"?

Venerdì 12 aprile le classi 3A e 2A della scuola secondaria di primo grado di Cavedine sono andate a visitare la mostra a Vezzano delle cosiddette “patamacchine”. Cosa sono queste patamacchine? Sono degli oggetti di scarto o rifiuti che vengono riutilizzati per costruire oggetti o macchine elettroniche. Siamo partiti da Cavedine alle 9.50 e una volta scesi a Vezzano abbiamo raggiunto il teatro a piedi. Una volta arrivati là abbiamo fatto merenda ed atteso il nostro turno per accedere alla mostra.

Quanto visto in quel giorno è stato davvero entusiasmante, le patamacchine erano veramente ingegnose e stupefacenti; ce n’erano tantissime. Ad esempio:

  • la patamacchina che scacciava via i brutti pensieri e che consisteva nel sedersi su una sedia, indossare un casco che era collegato da fili di lucine ad uno strano apparecchio e pensare ad un ricordo che si voleva rimuovere; una volta pronti si poteva schiacciare un pulsante con il piede e dallo strano apparecchio usciva un fumo bianco, il ricordo che avevi eliminato. 
  • Oppure la patamacchina che conservava un sogno, che consisteva nel sedersi su una sedia, posta sotto un asciugacapelli rotondo, il quale serviva per assorbire il pensiero che si voleva conservare che poi veniva trasmesso ad un mobiletto formato da molti cassetti; appena il sogno raggiungeva uno dei cassetti esso si apriva e poi si richiudeva intrappolando il pensiero. 
  • Oppure la patamacchina che faceva far pace alle persone, che consisteva nel digitare su due telefoni i nomi delle persone a cui si voleva far far pace e successivamente selezionare il motivo del loro litigio, poi si dovevano incrociare i telefoni e si doveva premere il tasto rosso. La grande cassa che sosteneva i due telefoni parlava da un foro e ti diceva se le persone che avevi digitato avevano fatto pace o se erano ancora in lite tra loro. 

Queste sono solo alcuni esempi, ce ne erano molte altre altrettanto straordinarie.

Tutti i ragazzi sono stati felici e grati per questa fantastica esperienza nel mondo delle patamacchine e dell’intelligenza artificiale.

Scritto da Jacopo, Diletta e Arianna, giornalisti della classe 3A della SSPG di Cavedine