Immagino una scuola dove ognuno sia libero di parlare, di esprimere le proprie opinioni senza timore; una scuola fondata sul rispetto, sull’essere e non sull’apparire. Vorrei una scuola che mi donasse autostima, sicurezza, determinazione; una scuola dove i professori credono in te come se fossi loro figlio, dove si possa amare qualcosa e odiarne qualcun’altra senza bisogno di farci piacere tutto per forza. Voglio una scuola dove si possa cantare, saltare, divertirsi e non solo studiare; una scuola che non mi faccia sentire in prigione, una scuola dove potersi sentire parte di qualcosa, una scuola amata e non odiata. Una scuola mista, con gente di tutte le età , dai bambini di otto anni ad adulti di cinquanta, perché ogni persona ha da insegnarci qualcosa, non solo gli insegnanti. Una scuola con meno regole, dove i ragazzi possano gestire il loro tempo; dove si possa studiare anche in mezzo alla natura e non solo rinchiusi tra quattro mura. Una scuola dove non servono spiegazioni, dove un ritardo è sempre concesso, dove un insegnante venga incontro ai problemi dei suoi alunni, e capisca che essi non sono tutti uguali.Vorrei una scuola dove si pensasse che ogni ragazzo ha qualcosa di importante da offrire. Desidero una scuola che ci insegni a sognare e a credere nei nostri sogni. Vorrei una scuola che ci facesse imparare a vedere il meglio delle cose e non solo il lato oscuro. Forse la cosa migliore da dire sarebbe questa: vorrei una scuola semplicemente diversa. La scuola che vorrei non si trova nei film, nei libri, nelle favole; ma c’è, da qualche parte sono sicura che esista: per il momento mi accontento di vederla nella mia testa.
Scritto da Daniela, classe 3B SSPG Dro
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