Una lezione di sostenibilità… tra gli scaffali della Coop di Dro

Consumo consapevole

Le classi 2B e 2C della SSPG hanno  aderito alla proposta formativa promossa dalla Federazione delle Cooperative Trentine, intitolato proprio “Consumo Consapevole”.

Il progetto comprendeva l’intervento in classe di un esperto in materia, Mattia Mascher, e successivamente un compito di realtà: una sfida tra due gruppi per la realizzazione di una spesa sostenibile presso la Coop di Dro, la quale ha messo a disposizione 25 euro di spesa per il gruppo vincitore, cioè quello che ha scelto i prodotti più sostenibili per la merenda.

I punti cardine di una spesa sostenibile erano stati affrontati precedentemente in classe durante le ore di tecnologia della prof.ssa Meri Ruggeri e sono stati quelli sui quali la referente della Federazione e al Direttore della Coop di Dro, hanno assegnato i punteggi. Infine la merenda del gruppo vincitore è stata consumata al rientro a scuola da tutta la classe. 

 

Ma ecco il racconto fatto dai nostri giornalisti incaricati:

Lunedì  14 aprile  in 2B e il 15 aprile in 2C è venuto nelle nostre classi Mattia Mascher della Cooperativa trentina. In questa lezione abbiamo ascoltato le diverse spiegazioni di Mattia.

Ci ha innanzitutto illustrato gli effetti di  un’alimentazione poco sostenibile, sia per noi che per l’ambiente. Infatti, anche se non ci pensiamo, la nostra spesa può nuocere alla salute del nostro pianeta!

La domanda che sorge spontanea è: “ Come la nostra spesa può rovinare l’ambiente e noi stessi?”

Ebbene sì, anche se noi pensiamo che tutto abbia una fine, in realtà quello che noi buttiamo ricade sul nostro pianeta.

Gli altri argomenti sono stati la spesa consapevole, l’etichetta, gli allevamenti e le coltivazioni intensive, l’effetto farfalla, la plastica, le 3 r (Ridurre, Riusare, Riciclare) e i prodotti monouso.

Ora spiegheremo i vari argomenti. Il primo è la spesa consapevole, che si collega all’etichetta alimentare, che per essere considerata buona deve contenere:

  1. Denominazione del prodotto 
  2. Elenco dei vari ingredienti 
  3. Quantità dell’alimento
  4. Durata del prodotto 
  5. Condizioni di conservazione 
  6. Luogo di provenienza 
  7. Ragione sociale del produttore
  8. Valori nutrizionali  

Il terzo argomento si collega all’etichetta alimentare, che a sua volta si connette al tema dell’allevamento e delle coltivazioni intensive. Nello specifico le coltivazioni e gli allevamenti hanno bisogno di cibo per gli animali e acqua per le coltivazioni, ma soprattutto hanno bisogno di spazio. Questo spazio lo trovano nei boschi, tagliando gli alberi per fare posto alle loro coltivazioni, soprattutto di soia, per sfamare gli animali presenti in allevamenti intensivi. Ma perché? 

Il successo della soia si deve alla ricchezza di proteine. Da questo legume si producono anche farine, oli, “latte”, alimenti vegetali, additivi.  Alcuni esempi di questa sfruttamento intensivo si trova nella foresta Amazzonica: in quel territorio non solo hanno tagliato alberi, ma hanno bruciato una parte di foresta.

L’effetto farfalla si basa sull’idea che piccole variazioni nelle condizioni iniziali producano grandi variazioni nel comportamento a lungo termine di un sistema. Spiega quindi come le piccole cose possano essere collegate a cose e conseguenze molto più grandi.  

La plastica è il quinto argomento affrontato; quest’ultima è molto presente nella nostra vita e noi abbiamo il compito di non utilizzarla come prima risorsa. La plastica si collega poi al successivo argomento delle 3R. Le treR hanno un significato specifico: la prima R significa Riduco, la seconda Riuso e la terza sta per Riciclo.

Infine abbiamo parlato del prodotto monouso, che è un oggetto che si può usare solo una volta e non si può lavare o comunque utilizzare, dunque non va incontro al concetto di sostenibilità.

Conclusa la lezione introduttiva, la settimana successiva siamo andati alla Coop di Dro per vedere e sperimentare l’acquisto dei prodotti con queste caratteristiche di sostenibilità:

  1. Prodotti a km 0 
  2. Biologico 
  3. Sano (che non ha zuccheri o grassi come primo ingrediente!)
  4. Meno imballaggi
  5. Prezzo 

Per vedere se i prodotti sono a chilometro 0 o se sono biologici esistono dei marchi  come Bene Bio,Vivi verde, Save the bee e altri.

Andrea, il direttore della Coop di Dro, ci ha spiegato che all’interno della Coop si trovano molti prodotti con marchio Coop; ci ha spiegato che durante il covid la Coop ha deciso di aiutare le persone che purtroppo sono rimaste senza stipendio, inventando un nuovo marchio, gli “Spesotti”, prodotti che sono sempre di ottima qualità, ma che hanno un costo minore.

Poi ci hanno divisi in due gruppi; ciascuno aveva un budget di 25 €, con i quali dovevamo comprare i prodotti che rispondevano maggiormente ai parametri di sostenibilità già citati. Alla fine ha vinto il gruppo 1 con un punteggio di 3,8, mentre il gruppo 2 ha totalizzato 3,1.

Eleonora & Mathias  della 2a B