Mercoledì 19 marzo nella mattinata noi della 1 B siamo andati in gita al lago di Terlago.
Arrivati a scuola, abbiamo preso l’autobus che ci ha portato fino a Vigolo Baselga.
Una volta scesi, abbiamo percorso un sentiero da cui potevamo osservare un bellissimo panorama, che ha portato fino alla chiesetta di San Pantaleone. Prima di arrivare, ci siamo fermati all’ormai ex centro sportivo “Trilacum” e la professoressa Ferrara ci ha spiegato perché era abbandonato e in condizioni pessime
Dopo una piccola pausa ci siamo rimessi in marcia per incontrare la nostra guida naturalistica, Daniele, che ci ha accompagnato in una passeggiata intorno al lago.
Mentre camminavamo, ci ha spiegato alcune cose sui ghiacciai, sulle fonti d’acqua e sulla neve; col binocolo ci ha mostrato i cormorani sugli alberi. Il cormorano, quando deve asciugarsi, apre le larghe ali come se volesse abbracciarti.
Successivamente abbiamo visto in acqua gli svassi che, durante il corteggiamento, imitano uno il comportamento dell’ altro nella cosiddetta “danza degli specchi” e anche le folaghe che, per difendere le proprie uova dai predatori, costruisce il nido al centro del lago.
Mentre camminavamo, inoltre, abbiamo osservato e raccolto anche alcuni fiori come la viola mammola, l’anemone trilobata e il corniolo; subito dopo ci siamo fermati a fare merenda sulle panchine in riva al lago.
Rimessi in cammino, la nostra guida Daniele ha compiuto un esperimento davanti a noi: ha bagnato una parte di roccia con un paio di gocce di acido solforico; la reazione chimica ha prodotto sulla superficie delle bollicine: sembrava che stesse friggendo!
Percorrendo la sponda orientale abbiamo visto le Lore: sono delle grandi grate da cui passa l’acqua degli immissari del lago, che servono a incanalare queste ultime ed evitare che il livello del lago si innalzi troppo. Quasi alla fine del giro due compagne di classe, Agata e Miriam, hanno avvistato sulle sponde del lago il luccio, un pesce timido che è raro vedere; la prof. Ferrara ci ha detto che, se facciamo il giro del lago ogni giorno per cento giorni, lo si vedrà solo una volta.
Infine, prima di salutarci, Daniele ci ha raccontato la leggenda del lago, cioè la storia di un amore clandestino finito in tragedia tra una sposa infelice e un cavaliere innamorato, ucciso per vendetta. I loro fantasmi si aggirano tuttora attorno al lago: nelle giornate di nebbia possiamo udire i lamenti persistenti della fanciulla e si può vedere il cavaliere a cavallo con la propria testa nella mano destra.
E’ stata un’uscita molto interessante, perché abbiamo imparato molto sulla flora e la fauna del lago di Terlago, e abbiamo avuto l’occasione di passare una bella giornata tutti insieme in un luogo magico!
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